La ricerca di un modello economico più sostenibile passa anche per un uso razionale delle risorse: con la carta riciclata, il nostro paese è tra i primi tre in Europa grazie ad un riciclo efficace.
Tra i primi tre paesi europei per il riciclo della carta
La crescente popolarità di temi quali la sostenibilità e la ricerca di soluzioni ecologiche a problematiche di tutti i giorni, nel corso degli ultimi anni, ha avuto il merito di creare un dibattito sempre più costante circa la necessità di cambiare abitudini nel consumo: e in questo senso, il nostro paese ha intrapreso un circolo virtuoso per quanto riguarda la carta riciclata, giacché siamo terzi in Europa per quantità di materia prima riciclata. Ciò significa che, ad esempio, nell’acquisto delle risme di carta Navigator in formato A4 da parte di aziende e privati, si punta sempre più maggiormente su una scelta sostenibile, che si traduce nell’acquisto di carta prodotta a partire da cellulosa riciclata, con un beneficio notevole per l’ambiente e, quindi, per tutti noi.
La filiera della carta si è quindi modificata in maniera sensibile, proprio perché tanti attori del comparto sono coinvolti in questo percorso di rinnovamento dal grande potenziale che, se completato, permetterebbe di creare un sistema economico circolare in questo particolare ambito economico. Ciò si tradurrebbe in una valorizzazione completa della materia prima, con il risultato che la cellulosa utilizzata la prima volta per produrre una risma di carta, tramite un adeguato processo di raccolta differenziata e quindi di recupero, potrebbe essere impiegata nuovamente per ottenere altri fogli e, con gli scarti di produzione, si potrebbe anche sostituire l’uso di energie fossili negl’impianti produttivi.
Una maggiore sostenibilità grazie alla carta riciclata
A titolo informativo, possiamo citare un dato davvero importante che riguarda il riciclo della carta: nel 2018, in Italia si sono recuperati 56 kg pro capite di carta e cartone, una quantità davvero molto importante, che contribuisce a far sì che la circolarità della carta sia pari al 55 percento a livello nazionale, un dato che ci pone al terzo posto su scala europea in questo ambito. In modo particolare, all’interno dell’ambito dell’industria cartaria sono soprattutto gli operatori degli imballaggi a far registrare numeri degni di nota, proprio perché in Italia – in questo ambito – si è raggiunta una quota del riciclo degli imballaggi pari all’80 percento, un primato importante proprio perché tutti noi conosciamo il volume di confezioni e packaging che troviamo in ogni industria.
Nella produzione di carta riciclata – che ammonta annualmente a 5 milioni e mezzo di tonnellate – si genera anche parecchio materiale di scarto, pari a 300’000 tonnellate, che deve evidentemente trovare un uso razionale per rendere ancor più sostenibile questo modello economico: questi scarti potrebbero essere, a tal proposito, impiegati per rendere più puliti i processi produttivi. La termovalorizzazione di questi scarti, infatti, potrebbe permettere di tagliare in maniera sensibile la quantità di energia fossile usata dagli impianti produttivi o di riciclo, con un grande beneficio a livello ambientale.
L’Italia e il riciclo della carta: alcune cifre interessanti
Come abbiamo avuto modo di indicare nei paragrafi precedenti, il nostro paese è riuscito – nel 2018 – a riciclare 56 kg di carta e cartone pro capite: nel complesso si parla di 3,4 milioni di tonnellate, un dato che è in aumento del 4 percento (cioè di 127’000 tonnellate) rispetto a quanto fatto nel 2017, con il Nord e il Sud che si sono distinti in modo particolare per performance positive. In tutto il paese, sono ben 600 gli impianti dedicati al recupero ad al riciclo della carta e del cartone oggetto di raccolta differenziata presso i comuni e le attività produttive di vario genere. In media, poi, la distanza percorsa per trasportare carta e cartone raccolti presso i bacini verso gli impianti si aggira sui 16,6 km, un dato che è indicatore dell’effettiva sostenibilità dell’attività di recupero della carta.