Negli ultimi anni, grazie anche agli incentivi statali volti a dare nuovo slancio ad una zoppicante economia nazionale, le richieste per l’installazione di un ascensore in condominio sono cresciute esponenzialmente. D’altro canto, l’età media aumenta. E le esigenze dei condomini, quindi, si modificano e adeguano in base al fattore anzianità che riguarda chi vive negli immobili.
Un lavoro certamente non semplice, che dev’essere affidato a professionisti seri e qualificati come quelli di Dapasrl.com, che operano da oltre quarant’anni offrendo consulenza, professionalità e lavori di certosina precisione a chi si rivolge loro per installare un ascensore in un condominio. Il primo nodo da sciogliere, per quanto ovvio, riguarda se l’ascensore deve essere installato internamente o esternamente.
Interno o esterno? Il primo passo è l’approvazione dell’assemblea condominiale
Una scelta, quest’ultima, che può essere condizionata da mille fattori, che possono portare i condomini ad una scelta piuttosto che un’altra. In alcuni casi, infatti, esiste solo una via percorribile. È il caso, ad esempio, dell’impossibilità di creare un vano all’interno dell’edificio, che rende possibile solo una scelta: l’installazione di un ascensore all’esterno di un complesso condominiale.
In altri casi, laddove esista l’opportunità di scegliere tra le due opzioni presenti, le valutazioni che vengono tenute in considerazione possono essere anche di carattere estetico. E nella maggior parte dei casi, la soluzione ricade sulla scelta di un ascensore interno: porla esternamente, nella maggior parte dei casi, danneggia l’estetica dell’edificio.
Negli edifici moderni tuttavia, specie nel momento in cui vengono concepiti, si fa un ricorso sempre più frequente all’ascensore esterno, che può risultare esteticamente gradevole se progettato e installato sapientemente. La procedura da dover seguire è la medesima, indipendentemente dal fatto che l’ascensore sia esterno o interno. Vediamo, ora, quali sono le principali norme da dover seguire.
In primis, è indispensabile che i proprietari degli appartamenti di un condominio, riuniti in un’assemblea straordinaria, diano il proprio assenso all’installazione dell’ascensore, che potenzialmente potrebbe ridurre gli spazi comuni, e concordino sul piano di ripartizione delle spese, che in non pochi casi ha dato adito ad accese “querelle” condominiali.
Si può installare un ascensore anche senza l’assenso della maggioranza dei condomini?
Il placet per dar corso all’installazione dell’ascensore si ottiene se la maggioranza degli intervenuti sono concordi ed essi equivalgono, in base alle quote possedute, almeno ai due terzi del valore dell’edificio. Qualora non si ottenesse questo risultato, in alcuni casi è prevista la possibilità di poter installare ugualmente l’ascensore: le spese saranno sostenute soltanto dai condomini favorevoli a patto che l’opera non vada a ledere gli altri inquilini.
La ripartizione delle spese viene fatta in base ai millesimi di proprietà, che, di fatto, viene applicata anche per le spese di manutenzione dell’ascensore, obbligatoria in base a quanto previsto dalla legge; l’amministratore condominiale, inoltre, deve contattare, con cadenza biennale, un ingegnere qualificato che provvederà a verificare lo “stato di salute” dell’impianto
Le tempistiche per l’installazione di un ascensore, per quanto ovvio, variano se l’opera viene effettuata internamente o esternamente all’edificio. Questi ultimi sono indubbiamente più ingenti, perché comportano degli interventi decisamente più strutturali che implicano spese maggiori e tempi di esecuzione dei lavori certamente più lunghi.
Un ruolo fondamentale lo svolge il tecnico incaricato dei lavori, al quale spetta l’obbligo di svolgere un sopralluogo per verificare la fattibilità dei lavori: solo dopo il suo assenso, è possibile portare il progetto in votazione in sede di assemblea condominiale. L’iter, poi, prosegue con la richiesta di autorizzazione al Comune per la costruzione dell’ascensore e i relativi oneri per le spese di adeguamento.