La startup innovativa FoodWineAndCo si prepara a fare la storia nel mondo del food con il progetto Cibus et Vinum, che si prospetta come una vera e propria rivoluzione in un campo che, a ragione, può essere definito come un’eccellenza per il nostro Paese.
L’idea è nata da un proposito semplice ma altrettanto dirompente: affiancare tecnologia e patrimonio enogastronomico italiano. Il punto di partenza? La Sicilia, una terra che, per quanto riguarda la ricchezza della tradizione enologica e culinaria, fa scuola nel mondo.
La piattaforma è già attiva e permette di dare un’occhiata alle proposte delle aziende partner, vere e proprie eccellenze del territorio della Trinacria. La peculiarità? La possibilità di tracciare i prodotti con la blockchain.
Le parole chiave del progetto
Sono diverse le parole chiave che rendono unico questo progetto. Qualità, sostenibilità, stagionalità, stagionalità, trasparenza, il tutto unito all’assenza di additivi e altre sostanze non salutari.
Cibus et Vinum si fonda su tutto questo ma, soprattutto, sull’ambizione di creare uno shop online che possa esaltare al massimo le eccellenze enogastronomiche di tutto il Bel Paese.
Questa iniziativa si mostra come innovativa non solo per questo motivo, ma anche per lo spazio dedicato ai consigli degli chef e agli itinerari del gusto, percorsi che rendono unica la proposta turistica del nostro Paese nel mondo.
Esperienze immersive, multisensoriali che, per la prima volta in ambito food, coinvolgono anche il Metaverso. A raccontarci meglio il progetto ci pensa l’amministratore unico Francesco Messina.
Francesco, grazie per questa intervista innanzitutto. Come è nato Cibus et Vinum?
Come tante idee diventate poi grandi, tutto è nato, anche in questo caso, da una semplice chiacchierata fra imprenditori. Si parlava dell’intenzione di dare la possibilità alle piccole aziende agroalimentari di promuoversi attraverso una piattaforma ad hoc, partendo dalla Sicilia per poi abbracciare il territorio nazionale intero.
La selezione dei partner – attualmente in piattaforma ce ne sono dieci del territorio siciliano – avviene andando concretamente nelle aziende, toccando con mano la filiera produttiva e scegliendo sempre prodotti che non hanno la possibilità di finire nel circuito della grande distribuzione.
Quali sono i vostri obiettivi?
Anche se può sembrare strano, perché si tratta di un grande progetto, che ha richiesto l’impiego di ingenti risorse, la piattaforma è solo il punto di partenza. Vogliamo guardare oltre i confini italiani e portare, in giro per il mondo e nelle città più importanti, punti fisici finalizzati a promuovere le nostre eccellenze.
Ci parli del vostro brevetto?
Con piacere! Riguarda di preciso la generazione di un numero di token su un cartellino o su un’etichetta. Entrambi vengono abbinati ai prodotti, a loro volta associati a un QR Code dinamico abbinato a una URL o più.
I QR Code sono stati creati per consentire a chiunque di certificare il percorso produttivo e le materie prime che caratterizzano ogni prodotto. Lo scopo finale è quello di permettere a tutti di consumare cibi freschi, genuini e stagionali quotidianamente e consapevolmente.
A parlarci del ruolo della blockchain in questo progetto è intervenuto anche Fabio Ciciotti, ideatore di tutto, che ha sottolineato che la catena di blocchi è frutto delle informazioni sui dettagli della filiera messe a disposizione dai fornitori.
“Qualità, eccellenza e tradizione sono la nostra blockchain” ci ha tenuto a specificare Ciciotti parlando di un progetto che, oltre a lui e a Messina, vede coinvolti diversi altri professionisti provenienti dal mondo delle startup e della grande distribuzione.
Noi non possiamo che fare i nostri migliori auguri a questi giovani e coraggiosi imprenditori: siamo certi che, a breve, sentiremo ancora parlare di loro e del loro straordinario progetto in un campo che, per il nostro Paese, fa la differenza su diversi fronti.