I rischi e la preoccupazione legati al settore alimentare sono un tema ampiamente dibattuto, soprattutto nell’attuale contesto sociale.
Il ripetersi di alcune disavventure sanitarie derivanti da una scarsa igiene e tutela della qualità di determinati alimenti ha infatti già in passato causato ripercussioni serie sulla salute dei consumatori.
Per questa ragione, sia il maggiore organismo europeo che nello specifico il ministero della salute hanno diramato una legislazione chiara e ferrea affinché venga tutelata quella che è definita la sicurezza alimentare.
Cosa si intende per sicurezza alimentare
Come accennato precedentemente, la sicurezza alimentare rappresenta il criterio normativo stabilito dalle istituzioni affinché i prodotti alimentari di qualsiasi genere rispettino standard qualitativi igienico-sanitari necessari affinché la salute dei consumatori venga tutelata a pieno.
La necessità di redigere un vera e propria legislazione sul tema nasce dalle innumerevoli ripercussioni di tipo sanitario che possono riguardare i consumatori, sempre più diffidenti nei confronti non solo del prodotto finito ma anche dei metodi di conservazione e distribuzione dei prodotti.
Attraverso questo strumento, oltre che con l’ausilio delle unità sanitarie locali, l’obiettivo è quello di controllare in maniera capillare la produzione alimentare, creando una catena comunicativa immediata ed efficace nel caso in cui venisse riscontrato il mancato rispetto dei criteri igienico-sanitari.
Entrando nel merito delle caratteristiche teoriche e pratiche della legislazione dettata dalla sicurezza alimentare, bisogna distinguere diverse fasi esecutive e di controllo; in primis, ogni prodotto deve essere esaminato e controllato per constatare che vengano rispettati i criteri generali stabiliti dal punto di vista igienico.
Successivamente, tenendo conto della tipologia di prodotto, si applicano i protocolli igienici riferiti all’alimento specifico. Infine, si procede utilizzando il sistema HACCP; introdotto di recente in Italia, è lo strumento principale alla base della prevenzione e della corretta valutazione dei metodi risolutivi.
Come è definito il sistema HACCP
Il sistema “Hazard Analysis Critical Control Point“, il cui acronimo è per l’appunto HACCP, è quindi uno dei principali schemi di controllo degli standard qualitativi alimentari, soprattutto dal punto di vista della valutazione dei rischi potenziali e degli espedienti necessari per trovare una soluzione efficace.
L’obiettivo è quello di scongiurare malattie e ripercussioni sanitarie sui consumatori, ma anche tutelare le aziende che non sempre sono strettamente legate al trattamento dei prodotti post-produzione.
L’attuazione di tale sistema prevede uno schema ben preciso da rispettare al fine di raggiungere in maniera efficace l’obiettivo; si parte con un’analisi dei rischi potenziali del prodotto in questione, al fine di stabilire il margine e il potenziale di rischio legato ad una cattiva gestione igienica.
Le fasi successive riguardano il procedimento di sorveglianza, laddove vengano rilevate delle possibili irregolarità, e la definizione dei metodi correttivi pertinenti in relazione alla singola circostanza. Inoltre,il sistema prevede anche un procedimento di controllo sul funzionamento del sistema stesso, con l’obiettivo di rendere quanto più affidabile il meccanismo di tutela e controllo.
Conclusione sulla sicurezza alimentare
Sempre più persone scelgono di affidarsi a corsi specifici che riguardano proprio il metodo HACCP al fine di approfondire ulteriormente il tema della sicurezza alimentare, acquisendo così competenze in merito che possano garantire maggiore controllo e rispetto degli standard qualitativi igienico-sanitari.
Tale possibilità formativa è offerta da un ampio numero di istituti privati e pubblici, a conferma della crescente preoccupazione riguardo al tema e alla necessità di possedere conoscenze in merito quanto più utili possibili.
Informazioni sulla sicurezza alimentare tratte dal sito: https://www.gdmsanita.it/sicurezza-alimentare-torino.php